Non dimenticherò mai quel concerto a Torino, all’auditorium Rai. Così come il fatto di apprendere della sua scomparsa mentre ero alla mostra su Sergio Leone a Roma.
Ieri sera sono stato al cinema. La nostalgia del sublime che evoca il documentario ‘ENNIO’ è qualcosa di straordinario di cui, sì, c’era bisogno. Un artista dalla grandezza sconfinata e dall’umanità disarmante. Lui aveva tutto in testa. Tutto.
La storia del più grande compositore del Novecento, uscita in anteprima lo scorso weekend e che uscirà ufficialmente a Febbraio 2022. Non perdetevelo. Per favore.
Un intervistato ha detto una cosa bellissima. La parafraso così: sembrava che Ennio scrivesse quel brano, quella colonna sonora apposta per te che stai ascoltando in quel momento; per tutti sì, ma soprattutto per te, come se andasse a toccare le tue corde più profonde e intime.
Grazie alla sua musica geniale e visionaria, ognuno di noi si è conosciuto un po’ di più. A cosa serve l’arte se non a questo? Con il solo lavorar bene, si può tenere alta la cifra artistica di un’intera nazione e quindi la sua dignità.
Grazie monumentale Ennio, grazie PIANO B produzioni per un lavorone a cui si può solo essere grati.
Era da tanto che non piangevo al cinema.