con Paolo Tibaldi, Filippo Bessone e la partecipazione di Giampiero Gregorio (musicista)

Una narrazione che spazia tra momenti umoristici ed emotivi, attraverso l’esilarante aneddotica legata ad alcune espressioni, talvolta di carattere storico-etimologico, fino a toccare corde decisamente emozionali. Tutto è volto all’indagine – tra ingegno e sentimento – della forma mentis tipica della civiltà piemontese e di un senso di appartenenza ancestrale.
Un manifesto sociale può senz’altro essere la lingua parlata in quel luogo. Se la parola è prolungamento del corpo e
strumento di comunicazione, è anche madre del pensiero, forma mentis con cui si viene educati.
strumento di comunicazione, è anche madre del pensiero, forma mentis con cui si viene educati.
La parola (pronunciata o meno) può dettare l’azione; da essa spesso dipende l’approccio alla vita
di una persona. La parola diventa allora identità?
di una persona. La parola diventa allora identità?
LINGUE DI TERRA è custodia di un fuoco che ha forgiato la civiltà da cui arriviamo, imprescindibilmente contadina.
La comprensibilità è garantita a qualunque pubblico, anche di origine non piemontese.