Come dicevano i nostri vecchi quando le cose si ingarbugliavano, quando non c’era freno all’ipocrisia e alla spudoratezza, quando non c’era più posto per la vergogna, ma ogni azione veniva sdoganata nel nome di un progresso a volte fittizio, quando certe persone  dicevano e facevano cose che non ti saresti mai aspettato:

Sossì o r’è pròpi ën carvé! (questo è proprio un carnevale)

un carnevale fuori tempo dove ogni “maschera rispettabile”, anziché nascondere, rivela piuttosto qualunque genere di bassezza.

Allora bisogna correre ai ripari, adeguarsi alle situazioni, ricorrere a qualsivoglia astuzia, andare contro i propri princìpi, diventare malleabili, trasformisti, cambiare o variare, a seconda delle occasioni, il proprio pensiero e le proprie opinioni, per non perdere occasioni importanti, per farsi strada nel difficile mondo di oggi che guarda sempre più all’apparenza e alla superficialità… fino a diventar ridicoli, persino ai propri occhi: sovente è troppo tardi per tornare indietro o è troppo difficile rinunciare a ciò che si è raggiunto con fatica e grazie a molti compromessi.

E così, come già fa il teatro sin dai tempi della Commedia dell’Arte, questo testo proverà a farsi da ausilio, da veicolo di un messaggio non solo civile, ma sviluppando, provocando, a volte denunciando ciò che già il titolo stesso propone come metafora. L’obiettivo che ci si è posti è quello di riuscire a portare una proposta artistica che vada a toccare passato, presente e futuro, fruibile alle persone di ogni età… come, del resto, accadrà in scena.

Un testo divertente e divertito che ci fa riflettere sul mondo di oggi da punti di vista piuttosto originali e addirittura paradossali, senza tralasciare il ruolo incalzante della “cattiva coscienza”. Un inno alla tradizione piemontese, alla naturale condizione umana, come custodia attiva di un fuoco anziché mera adorazione della cenere.

Una dedica ai luoghi del cuore e alle persone che, a proprio modo,

possono diventare a loro volta i nostri luoghi del cuore

 

Testo: Oscar Barile

Genere: Commedia in lingua piemontese

Interpreti: Paolo Tibaldi e Oscar Barile

Durata: 80 minuti senza intervallo