Abitare il Piemontese nasce nel 2015 e si è sviluppa in diverse forme: dalle bustine di zucchero di Pinin Pero alla rubrica su radio Vallebelbo; dai social network al settimanale Gazzetta d’Alba… fino a diventare una narrazione dal vivo sulle tradizioni popolari. Ognuna di queste forme vuole condividere il piemontese come modo di pensare, vivere, lavorare, sognare, mangiare e, solo infine, parlare.

Attraverso alcune determinanti parole e aneddoti legati a esse, faremo sì che non sia mera adorazione della cenere, ma custodia di un fuoco.

Ovunque ci sia una società umana, lo spirito irrefrenabile di comunicare si manifesta: sotto gli alberi, nei piccoli villaggi, sui palchi dei teatri, nelle metropoli internazionali, in aperta campagna, attorno al tavolo di una cucina.

A Chambery, capitale del Ducato di Savoia, vi erano i Trovatori Cortesi, suonatori che allietavano le corti con musiche e canti di buon livello. Quando la Capitale fu spostata a Torino, i menestrelli piemontesi non erano al livello dei predecessori; vennero così ribattezzati falso-cortesi

La narrazione può essere tematica (ad esempio: il piemontese nel mondo del lavoro, del cibo, la figura della donna, carattere della società, mondo agricolo, saggezza popolare). L’incontro di narrazione orale, spazia tra momenti umoristici e altri più emotivi, attraverso l’esilarante aneddotica legata ad alcune espressioni, talvolta di carattere storico-etimologico. Non mancano momenti di recitazione, lettura di poesie, racconti ed eventualmente la proiezione di documenti video.

Sarà una buona occasione per trascorrere un tempo suggestivo, con un contenuto che diventa costruttivo, giacché il privilegio è non dover inventare nulla di nuovo, dando anzi una veste nuova a qualcosa che esiste già… doveva soltanto essere ri-scoperta!!

La comprensibilità è garantita a qualunque pubblico, anche di origine non piemontese.

Durata: 90 min.